Il crollo di NOKIA: come evitare di essere mangiati dal mercato, anche se la tua azienda è super competitiva.

Ti piacerebbe rimanere sempre sulla cresta dell’onda, senza che la tua attività vada in crisi e venga annientata dal mercato?

Se sei un imprenditore di successo o se semplicemente hai un’attività che ti permette di “portare avanti la baracca” senza particolari problemi, allora questo articolo potrebbe farti accendere qualche spia di avvertimento nel cervello.

Nokia: da leader mondiale a gigantesco flop, come è possibile?

Cominciamo col dire che, come saprai, l’azienda di cui parliamo è stata una delle multinazionali di telecomunicazioni più importanti della storia. Un colosso che è riuscito per oltre un decennio ad essere il leader mondiale dei telefoni cellulari.

Quando un marchio riesce a raggiungere questi livelli di vendite è davvero inimmaginabile pensare che possa crollare in poco tempo, perdendo tanto, tantissimo. A livello di immagine, PRATICAMENTE TUTTO.

Probabilmente i giovanissimi non ricorderanno che razza di impero avesse messo in piedi la società finlandese, per chi ha qualche anno in più, però, Nokia significava IL CELLULARE.

La celeberrima copertina di Forbes del novembre 2007 recitavaNokia: un miliardo di clienti. Qualcuno potrà mai raggiungere il Re dei cellulari?”.

Il titolista di Forbes non aveva tutti i torti, anzi aveva ben studiato i dati delle vendite del settore delle telecomunicazioni.

Nokia, infatti, nel 2007 aveva una quota del 37,8% del mercato globale dei cellulari, davanti a Motorola con il 14,3% e Samsung con il 13,4%.

Cosa provi quando vedi quella copertina?

Se sei a capo di un’azienda, quali conclusioni ottieni dal quel titolo?

Se da un lato dare una risposta alla prima domanda sembrerebbe facile, è sul secondo quesito che occorre approfondire il discorso.

Vedere quella copertina potrebbe trasmetterti una sensazione di incredulità, il mercato è veramente qualcosa di poco prevedibile.

O forse no? Possibile che non si siano accorti di fare la fine del Titanic?

Uno dei fattori che di riflesso ha portato il colosso finlandese alla grande crisi è stato l’alto tasso di fiducia (apparentemente incondizionata) che gli riconosceva il pubblico. Gli stessi clienti, a lungo conquistati anche grazie alla bontà dei prodotti che Nokia ha sfornato per anni, hanno alimentato le sicurezze dei manager, creando una sorta di sottovalutazione del problema e portandoli a seguire strategie di produzione che si sono rivelate errate.

Quando sottovaluti il “nuovo che avanza”

Dopo l’arrivo dei nuovi smartphone e soprattutto di iPhone nell’estate del 2007, Nokia continuò a proporre alternative che possiamo considerare totali flop. Fino ad allora i clienti compravano Nokia senza neanche porsi la domanda, sapevano che era la scelta migliore: si fidavano della forza del marchio che appariva inscalfibile. Nonostante l’arrivo sul mercato di nuovi prodotti, dunque, nelle “stanze dei bottoni” di Nokia si continuò a puntare su modelli ormai obsoleti per l’epoca e senza particolari innovazioni; la poca lungimiranza si dimostrò fatale. Una volta terminato il bonus di fiducia dei compratori, che ormai cominciavano a dirigersi verso iPhone, Samsung e altre case, Nokia scoprì di essere debole. Scoprì che forse era arrivato il momento di cambiare rotta, di rinnovarsi. Ma era già troppo tardi.

Ed è così che questo gigante ha gettato al vento anni ed anni di anticipo nei confronti dei concorrenti, adagiandosi sugli allori. Guardando solo i numeri delle vendite ma non preoccupandosi di innovarsi, di provare ad anticipare il mercato. Credendo di stare al passo con le esigenze del momento ma ritrovandosi nelle sabbie mobili.

Le vendite sono crollate, migliaia di lavoratori sono stati licenziati e il Re delle telecomunicazioni è stato spodestato proprio dal suo caro vecchio popolo, il mercato.

Qui non approfondiremo quali siano state le scelte specifiche sbagliate che hanno portato alla crisi di Nokia (Non considerare il sistema operativo Android? Non credere nella diffusione del touch screen?), da sottolineare rimane però il concetto di base: se non evolvi sarai mangiato dal mercato.

-Non esiste un’azienda invincibile

-Non esiste un’attività che rimanga forte sul mercato senza l’apporto di innovazioni.

-Non importerà più a nessuno del tuo passato se non stai già pianificando il tuo    futuro.

Pianificare il futuro della tua azienda: lo stai facendo nel modo giusto?

“La pianificazione del marketing è un presupposto imprescindibile per lo sviluppo di ogni attività che miri a soddisfare bisogni e desideri espressi dal mercato. 

Il punto di partenza è rappresentato dall’analisi della situazione attuale dell’impresa: l’obiettivo è quello di controllare l’ambiente in cui l’impresa si muove per cercare opportunità significative. La pianificazione delle attività definisce le decisioni strategiche generali dell’impresa che permetteranno di conseguire gli obiettivi di marketing prefissati”.

Informati, scopri nuovi trend, valuta diverse e innovative strategie, non rimanere focalizzato sul presente. Il mondo del marketing viaggia ad una velocità notevole e chi si ferma non fa altro che tornare indietro.

Forse in questo momento starai pensando che il “caso Nokia” è talmente lontano dalla realtà della tua azienda che sarebbe inutile trovare parallelismi.  Adesso però vorrei porre alla tua attenzione una breve storia che è in qualche modo (e con le dovute proporzioni) paragonabile a quella di Nokia. La storia di un imprenditore, titolare di un’impresa nel mondo dell’edilizia, che dopo tanti anni di successi ed ottimi risultati, si trova in difficoltà. Non riesce più a vendere come faceva prima e anche i clienti di lunga data  lo abbandonano, rivolgendosi ad altre aziende. La storia è assolutamente vera come sono vere decine e centinaia di storie del genere nell’Italia di questi anni. Questa, però, ha un lieto fine. Il signor Luca, ovvero l’imprenditore, si trovava sull’orlo del fallimento ma è riuscito a risollevare le sorti della sua attività e a raggiungere grandi guadagni, i risultati  che meritava dopo una vita di sacrifici.

Come ci è riuscito?

Lo ha fatto grazie alla sua voglia di conoscere nuove tendenze, nuove possibilità di crescita: in particolare grazie alla scoperta del Marketing Diretto.

Questa storia è contenuta in un libro, il primo in Italia che tratta di marketing diretto. Si chiama “Creare Clienti”. In questo scorrevole volume  potrai vedere come mettere in pratica una pubblicità che funziona e finalmente scoprire le strategie di marketing più avanzate.

E se fare pubblicità in modo innovativo potesse farti guadagnare il triplo?

Come saprai bene, gli obiettivi di marketing si raggiungono grazie alla pubblicità e ad oggi il più potente mezzo per fare pubblicità è senza dubbio il Web.

Il problema di chi prova a pubblicizzare la propria azienda affidandosi alle tradizionali agenzie pubblicitarie è quello di non poter misurare gli effetti delle vendite e di non poter avere un ritorno misurabile. Con questo tipo di pubblicità si avrà una buona visibilità del marchio, questo però non significa affatto aumentare le vendite. Stiamo parlando del metodo di fare pubblicità tradizionale, quello di sempre, che però è destinato ad andare in pensione, infatti presto lascerà il posto alla sempre più potente “pubblicità scientifica” o Marketing Diretto, quello di cui ti parlavo prima: quello che ha salvato il signor Luca, ha risollevato la sua azienda e quella di moltissimi altri imprenditori che hanno fatto la stessa scelta. Un tipo di pubblicità dai ritorni misurabili e finalizzata all’acquisizione del singolo cliente. Inoltre il marketing diretto mira a creare un vantaggio competitivo rispetto ai tuoi concorrenti e mantenerlo nel tempo, fidelizzando i tuoi clienti. E’ nota anche come pubblicità “scientifica” perchè in essa non è presente la parte artistica e creativa del metodo tradizionale, ma si fonda su una base strategica e razionale.

Sei davvero pronto alle innovazioni?

I vertici di Nokia nel 2007 decisero di interrompere il progetto che gli sviluppatori stavano portando avanti, riguardo alla tecnologia del “touch screen”, ritenendolo un investimento poco utile e da non portare a termine.

Il giorno della presentazione del primo iPhone qualcuno chiese, con un sorriso sarcastico, dove fossero i tasti.

“La gente non si abituerà mai ad un telefono senza tasti”. Erano in molti a pensarla così…

10 anni fa qualcuno si godeva il presente, compiacendosi del glorioso passato. Qualcun altro era più attento al futuro. O, forse, semplicemente più affamato.

HotLead
Connettiti

HotLead

HotLead è il marchio della lead generation. Siamo specializzati nel creare sistemi professionali di lead generation per aziende, per generare contatti e vendite.
HotLead
Connettiti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pin It on Pinterest