La tecnica sleale per rubare la lista email dei clienti della concorrenza (legalmente)

E se potessi “rubare” la lista email dei clienti e dei potenziali clienti della tua concorrenza (legalmente)?

Se sei qui do per scontato che sai quanto sia importante creare una lista email di potenziali clienti con cui costruire un rapporto e trasformarli in clienti (ormai lo sa anche mia nonna!). Ma se non lo sai ti consiglio di leggere questo articolo.

Ora immagina questo:

– se potessi inviare le tue email ai potenziali e ai clienti della concorrenza

– se potessi inviare un’email anche a tutte le persone che semplicemente parlano della tua concorrenza tramite email (contatti che neanche la concorrenza ha nel proprio database)

– e se tutto questo fosse: legaleSENZA fare SPAM

Sarebbe interessante?

Se esistesse un metodo così: qualcuno potrebbe dichiararlo “sleale”, o lamentarsi che NON sia “fair play”. E, forse, avrebbe anche ragione…

Ma questo metodo ESISTE. Ed è perfettamente legale.

Continua a leggere e ti spiego come funziona.

8 anni fa mi hanno insegnato che “I soldi sono nella lista”

Ho avuto la fortuna di iniziare il mio percorso nel marketing diretto 8 anni fa partendo proprio da internet.

money in the list

Uno dei primi concetti che imparai fu: “The money is in the list”, ovvero “i soldi sono nella lista”.

Questa frase stava a sottolineare l’importanza fondamentale di creare una lista di potenziali clienti.

E’ vero che i sistemi di marketing diretto esistenti al tempo erano degli embrioni rispetto a quelli di oggi. Ma, nonostante questo, era già chiara l’importanza dei LEAD e della lead generation.

Ma la creazione della lista NON è una magia che si fa in un giorno, o in una settimana.

E’ un processo “scientifico” che:

– parte dalla generazione di traffico, persone che vengono veicolate sulle pagine speciali del nostro sistema

vengono scremate dal sistema per prendere solo le email delle persone interessate in cambio di un regalo

Quindi creare una lista ha un costo, e necessita tempo. (Se fatto in modo intelligente si ripaga da solo e porta profitto da subito, ma questo è un altro discorso).

Forse si dice che “i soldi sono nella lista” anche per tutti i soldi e il tempo investiti per crearla. 🙂

Ora immagina di poter approfittare di tutto il lavoro fatto dalla tua concorrenza per creare una lista email in mesi o anni, senza il loro permesso.

Fa quasi venire i brividi. Ma è davvero possibile?

Sì, e ora ti spiego come.

Il laboratorio segreto di HotLead

laboratorio segreto hotleadIn HotLead abbiamo un dipartimento di ricerca su tutte le novità della pubblicità. Detta così sembra una roba molto sofisticata, in realtà è una specie di “laboratorio segreto”.

I ragazzi si tengono del tempo per cercare, studiare, provare, analizzare e testare ogni nuovo strumento, tecnica, metodologia e piattaforma che riteniamo interessante.

Quelle che passano una serie di test, vengono integrate nella nostra “formula” (spieghiamo la nostra formula in questi 3 video che regaliamo in cambio di un’email da qui).

Proprio dal nostro laboratorio, è venuto fuori questo strumento:

La nuova pubblicità nativa su Google Gmail

logo di google

Tramite un nuovo programma pubblicitario di Google, hai la possibilità di far comparire il tuo messaggio nella casella di posta di un preciso “target” di persone.

Puoi far apparire un tuo messaggio pubblicitario, che assomiglia in tutto e per tutto ad una email, nella casella email del tuo potenziale cliente.

pubblicita nativa gmail google

Come appare la pubblicità nativa su gmail

Non è che “mandi l’email a”, ma fai apparire il tuo messaggio “come una email” alla persona del pubblico selezionato, come se avessi la sua email.

Come selezioni il pubblico di persone?

Questa è la cosa più interessante.

Puoi fare in modo di selezionare il target a cui far vedere il tuo messaggio secondo molti parametri.
Se lo setti bene puoi fare in modo che tutti gli iscritti della lista del tuo concorrente vedano il tuo messaggio “travestito” da email.

Nota tecnica: Il target è definibile secondo le metodologie della rete display di adwords: parole chiave, pubblico affine, demografia e argomenti.

Prima esisteva un metodo per fare pubblicità su gmail, ma era ad “annuncio testuale” e non era nativa. (fine nota tecnica)

In pratica è come se potessi utilizzare le liste email dei tuoi concorrenti.

E se i miei concorrenti non hanno una lista dei loro potenziali clienti?

Eh si, spesso mi dimentico che sto scrivendo in italiano. E siamo ancora al far west del marketing diretto e del web marketing. Quindi la domanda è d’obbligo.

Cosa faccio se i miei concorrenti non hanno una lista email?

E’ uguale!

Puoi anticipare la concorrenza. Anche se loro non hanno le email dei clienti, puoi fare in modo che tutte le persone che parlano della concorrenza nelle loro email, ricevano il tuo messaggio.

Te lo ripeto: puoi fare in modo che chiunque scriva il nome dei tuoi concorrenti nell’email, veda il tuo messaggio.

Nel caso in cui i tuoi concorrenti non abbiano una lista email, è perfino meglio: costruisci il prima possibile la tua lista di potenziali clienti.

Perché, come nel far west, il primo che pianta la bandiera sul terreno – quindi il primo che mette in piedi un sistema di marketing diretto fatto bene – si prende il mercato.

Straordinario.

Ma è spam?

La prima volta che ho pubblicato queste informazioni sul nostro gruppo segreto (gratuito) di Facebook, tutti si sono resi conto del potere di questo strumento, e le reazioni sono state molto controverse:

“Questo è spam non è pubblicità” dice Giorgio

“A me sta cosa darebbe fastidio” dice Ilya

“Sta per nascere il demonio” scrive Lorenzo

“E’ una figata” risponde Luca

“è una cosa mostruosa che cambia tutto” dice Valerio

Ok, non siamo qui per parlare di giusto o sbagliato.  Anche se, in linea di principio, dobbiamo tenere conto che Gmail è un servizio gratuito. E non puoi prendertela se utilizzi un servizio gratuito e ci mettono dentro la pubblicità.

In merito a questo, qualcuno disse: “se non capisci qual è il prodotto, il prodotto sei tu” 🙂

Tornando a noi:

“è o non è spam?”

Per rispondere a questa domanda ti introduco il “nativo”.

La pubblicità nativa, “native ads” o native advertising

La pubblicità nativa (o native ads) è una pubblicità “mimetizzata”. Ovvero una pubblicità che assomiglia al contenuto dal mezzo di comunicazione in cui nasce.

pubblicita nativa mimetica

La pubblicità nativa ha un effetto “mimetico” e si confonde con l’ambiente

Alcuni esempi di pubblicità nativa sono:

– il post “sponsorizzato” su Facebook,

– l’articolo redazionale (advertorial) sulle riviste,

– il “guest post” nei blog,

– ecc;

La nuova pubblicità di Gmail, che abbiamo descritto in questo articolo, è nativa. Ovvero si confonde con il contenuto di Gmail: sembra come le altre email.

Come si riconosce una pubblicità nativa?

La pubblicità nativa generalmente ha sempre un’etichetta di riconoscimento: la scritta “pubblicità”, “promozione” o simili.

Anche in questo caso gmail distingue la pubblicità di gmail con una piccola etichetta con scritto “ad” (per i dispositivi mobili) o “annuncio” (per i dispositivi desktop come il PC).

native ads gmail

Esempio di etichetta della pubblicità nativa su gmail vista da un PC desktop

Quindi, in definitiva:

La pubblicità nativa NON è spam ma è sicuramente uno strumento pubblicitario “mimetico”. In cui un messaggio promozionale è confuso con i messaggi normali.

“Ma io non la aprirei mai un’email così” – qualcuno ha scritto.

Il vero problema rimane sempre lo stesso:

  • mettere il messaggio giusto,
  • davanti alla persona giusta,
  • al momento giusto;

Poi magari non ti piace questo tipo di pubblicità, la odi, non la vuoi cliccare per principio.

Ma se ti parla dell’argomento giusto, nel modo giusto, vuoi vedere che apri?

E se non apri tu, la apre comunque qualcun altro.

Anche nei risultati di Google, molte persone non aprono gli annunci sponsorizzati. Ma gli annunci funzionano e Google Adwords rimane uno dei media pubblicitari più usato e efficace.

Ma allora Funziona? Devo fare pubblicità nativa per il mio business?

 

Considera sempre che usare questo specifico strumento ha senso all’interno di una strategia di marketing diretto ben definita.

Sennò continui ad avere “una serie di pubblicità” in giro, modello “frankenstein”. Invece hai bisogno un sistema genera clienti che segua le varie fasi e un determinato “funnel”.

Quindi la risposta alla domanda “funziona?” è: sì, ma solo se usato all’interno di un sistema di marketing diretto.

Da dove inizio per inviare email alla lista clienti dei miei concorrenti in modo legale?

A seconda di dove ti trovi adesso:

1) Stai facendo marketing diretto o continui a basare il futuro del tuo business e della tua vità alla “speranza” che arrivino i clienti?

Se non hai ancora un sistema di marketing diretto, devi crearne uno.

2) E se stai facendo marketing diretto: che fonti stai utilizzando per portare traffico al tuo “funnel”?

In questo caso puoi lavorare sulle fonti di traffico, proprio come quella descritta in questo articolo.

Per utilizzarla puoi andare su Google Adwords e impostare la campagna con gli annunci nativi di Gmail. Qui trovi l’articolo ufficiale di Google Adwords che spiega più tecnicamente lo strumento.

 

Ecco cosa fare ora:

– Se vuoi sapere se noi di HotLead possiamo fare il marketing diretto e la lead generation per te: contattaci da questo form (clicca qui).

– Se vuoi lascia un commento qui sotto!

A presto,

Gianluigi Ballarani

PS. No, ma continuate a usare solo facebook per fare lead generation che adwords costa troppo 😉

 

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Gianluigi Ballarani

Gianluigi Ballarani è un imprenditore specializzato in marketing diretto. E' il presidente di HotLead: gli specialisti del marketing diretto. Autore del Podcast sul marketing "Business Bang!". Negli ultimi 36 mesi Gianluigi assieme al team di HotLead hanno seguito il marketing di oltre trecento clienti in mercati e per prodotti differenti, gestendo oltre 11 Milioni di euro di pubblicità.
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4 Comments

  1. Alessandro ha detto:

    Sembrerebbe molto interessante, sarebbe sicuramente valido piantar per primi la bandiera.. Ma come potrei farlo io a sua volta potrebbe un concorrente con me.. Però mi incuriosisce

  2. andrea ha detto:

    Mi interessa molto

  3. Silvia Di Silvio ha detto:

    Mi piace molto questo modus di nn dare mai per scontato che un mercato vada in una certa direzione ma che siamo noi stessi a dare una direzione al mercato.

    • Bisogna capire la differenza tra MODA e TREND, i trend vanno bene le mode sono pericolose. Comunque finché ci sono bisogni, desideri ed esigenze nel mercato si possono orientare verso soluzioni anche nuove (prodotto i servizi).

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