Con la link popularity (popolarità dovuta ai link in ingresso), si misura il grado di popolarità e autorevolezza che una pagina web ha, attraverso l’analisi della quantità e il conteggio del numero di collegamenti ipertestuali (link) che la pagina web riceve da altre pagine web esterne al proprio dominio di riferimento. La link popularity nasce e prende forma nell’immaginario comune quando il motore di ricerca Google iniziò a scalare la vetta e prendere il posto del più utilizzato motore di ricerca.
Il principio che è sempre stato alla base della link popularity, è quello che vede aumentare di un sito web l’autorevolezza e il relativo posizionamento nelle classifiche di Google, in base alla quantità ed alla qualità dei collegamenti ipertestuali che esso è in grado di attrarre. La link popularity è uno dei tantissimi fattori SEO che concorrono al miglioramento del posizionamento sui motori di ricerca di un documento web, ma negli ultimi anni il mero approccio quantitativo è stato modificato e perfezionato puntando maggiormente su altri fattori qualitativi.
Il processo che vede misurare l’autorevolezza di una pagina web attraverso il conteggio e l’analisi qualitativa dei backlink, nasce con l’avvento di Google, che introdusse alla base del proprio algoritmo per creare una classificazione che risultasse in ordine dal documento web più apprezzato dagli utenti, il Page Rank, ormai per moltissimi esperti seo surclassato e non più in uso.
L’evoluzione della link popularity negli anni e l’adozione di sistemi più efficaci del Page Rank, sono dovuti proprio alla facilità con la quale per molti anni le serp di Google (classifiche di collegamenti ipertestuali) sono state manipolate per dare maggiore visibilità a sitiweb in modo artificioso.
In sintesi quando era il PageRank a determinare le posizioni negli indici di Google, sfruttando il principio dell’autorevolezza dovuta alla sola link popularity secondo cui ad ogni backlink ricevuto corrispondeva un voto, milioni di webmaster hanno iniziato a praticare la costruzione artificiale e non naturale di backlink (link building) per manipolare le serp ed aumentare le visite al sito
Il passaggio dalla vecchia link popularity a quella attuale, si fonda sul fatto che per ottenere più visite al sito grazie ad un miglior posizionamento sui motori di ricerca, non basta più solo conteggiare il numero di siti che ci linkano, ma c’è bisogno che questi collegamenti abbiano anche determinate caratteristiche qualitative intrinseche. Oltre a ciò, è bene ricordare che l’algoritmo del motore di ricerca Google, è oggi in grado anche di “leggere e associare dati ad un brand”. In pratica mentre prima per fare in modo che il backlink producesse l’effetto desiderato, ovvero l’aumento della popolarità del sitoweb, oggi anche una URL semplicemente trascritta o citata in un contenuto editoriale, può essere considerata alla stregua di un collegamento ipertestuale (menzione).
Oggi fare azioni per aumentare l’autorevolezza di un sitoweb con la link popularity, è diventato più complesso ed in effetti il l’idea iniziale si può considerare molto distante da quella attuale. Questo grazie anche al cosiddetto web semantico (semantic web) tanto dibattuto sui social network, ed al conseguente fatto che grazie all’implementazione di dati nella paginaweb, il motore di ricerca riesce a comprendere entità (esempio un brand, una persona) e oltre a catalogarle più facilmente, può considerare quel semplice contenuto editoriale collegato attraverso un backlink, come un voto positivo o negativo in base al contesto in cui si trova ed al testo circostante all’anchor text.
Abbiamo detto in apertura di articolo, che la link popularity è un metodo di misurazione dell’autorevolezza di un documento web dovuto all’analisi e al conteggio di backlink in entrata, e che è ancora oggi uno dei principali fattori seo utili a migliorare l’autorevolezza della pagina web che si tramuta in un miglioramento delle posizioni nelle serp del motore di ricerca, aumentando gli accessi di utenti al documento.
Per misurare la popolarità da link in ingresso di un sito, i seo specialist ricorrono all’uso quotidiano di tools che consentono di visualizzare, analizzare, conteggiare i backlink in ingresso; ed anche tools capaci di fare da supporto per riconoscere i backlink che per scarsa qualità diminuiscono l’autorevolezza invece di aumentarla.
Il primo strumento utile a misurare la link popularity di un sitoweb è la Search Console di Google. Infatti, monitorando il proprio dominio con questo strumento, alla sezione Link che rimandano al tuo sito si può vedere:
Esistono anche tools esterni a Google capaci di monitorare e di misurare la link popularity di un sitoweb, tra gli altri ricordiamo Majesticseo, Seozoom, Seomoz, aHref, Openlinkprofiler e Semrush. Ognuno di questi tools, che sono anche validi strumenti di web marketing, consentono le stesse operazioni che consente la search console di Google, oltre ad altre più specifiche e costruite per dare un aiuto all’operatività dei consulenti seo. Ad esempio, visto che non c’è alcun tools ufficiale che misuri la link popularity, Majesticseo ha introdotto una propria misurazione con il Trust flow e il Citation Flow, Seozoom ha introdotto la ZA e Seomoz la Domain Autority e il Page Autority, due metriche molto utilizzate dai seo specialist per misurare il grado di salute o di compromissione di un sitoweb.
L’evoluzione di questo strumento di monitoraggio, insieme ad una maggior comprensione dei motori di ricerca grazie ad aggiornamenti algoritmici, hanno fatto si che non tutti i backlink ricevuti da un sitoweb siano utili ad un miglioramento delle posizioni in classifica e ad ottenere una maggiore visibilità. La link popularity dunque è uno strumento da utilizzare quotidianamente, per riuscire a far si che il profilo di backlink di un sito, sia privo di collegamenti ricevuti dall’esterno ritenuti qualitativamente scarsi e dannosi a tal punto d poter far incorrere in penalizzazioni algoritmiche per la scansione ormai in realtime dell’update di Google Penguin.
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