Gran parte della comunità seo è concorde sul fatto che fino a quando Google non creerà un algoritmo non basato sullo scambio di voti tra pagineweb, oltre alla parte tecnica e contenutistica onsite, la seo si comporrà sempre anche di una parte esterna, detta seo off site, fatta di link building per aumentare la link popularity e riuscire ad essere Primi su Google per le intenzioni di ricerca degli utenti meglio soddisfatte dal contenuto.
Prima di iniziare ad intercettare backlink a gogò però, è doveroso andare a capire come fa Google oggi nell’interpretazione e nel monitoraggio di questo sistema, che per quanto utilissimo ed efficace, comporta i suoi rischi in fase di posizionamento dei siti web.
Ormai da anni non viene più aggiornato il page rank dei siti, a dire il vero sostituito con il Trust Rank, ma ciò non significa che gli spider dei motori di ricerca, non valutino la storia pregressa e l’ autorevolezza acquisita dei sitiweb nel corso del tempo. Google oggi assegna un peso diverso ai backlink che riceve un sito, un conto è ricevere un backlink da un sito istituzionale della propria nicchia di mercato, ed un conto è riceverne uno da una directory che tratta centinaia di argomenti. Per tenere sotto controllo l’immenso reticolo di link che ogni giorno vengono indicizzati dagli spider, il motore di ricerca è corso ai ripari aggiornando costantemente i propri algoritmi con il famigerato Penguin (Oggi nella versione 4.0 e in real-time).
Google analizzando la pagina che presenta il collegamento ipertestuale al suo interno verso una delle pagine del nostro sitoweb, viene a conoscenza di una miriade di informazioni. L’algoritmo di Google oggi riesce a capire con un margine d’errore relativamente basso se la risorsa che linka la nostra pagina è sinonimo di apprezzamento, se il voto è favorevole e soprattutto se proviene da un dominio attendibile e credibile oppure no. Un sito web governativo, istituzionale è di certo autorevole e credibile, e dunque ci porterà sicuri benefici in termini di posizionamento.
Al contrario, un voto favorevole ottenuto da una directory che tratta decine di argomenti del tutto diversi tra di loro, magari tirata su negli anni a colpi di scambi link, che classifica il nostro link restituendolo in una lista di migliaia di altri siti tematici, non porterà alcun beneficio.
Non diciamo che queste ultime non servono per creare la propria strategia di link building, ma bisogna analizzare le directory e capire se corrispondano a determinate caratteristiche. A tal proposito, dobbiamo far notare che, così come riportato nel Forum GT, la directory dalla quale Google amava attingere informazioni (nonchè proprietario) riguardo ad aziende e link, Dmoz ha chiuso. Questa chiusura la dice lunga su come il motore di ricerca reputi poco attendibili i backlink provenienti da piattaforme strutturate sotto forma di directory ed elenchi di link.
Se si ha voglia di aumentare la propria web reputation, e fare in modo che il proprio brand sia più autorevole e riconosciuto, c’è bisogno di conoscere e mettere in pratica una corretta strategia di link building. Una persona che voglia fare una strategia di link building che si rispetti, ha bisogno di considerare vari aspetti :
• La frequenza con la quale i competitors ricevono backlink
• La forza dei backlink dei competitors
• La quantità dei backlink ricevuti dai concorrenti
• La tipologia di link ricevuti dagli altri
Non esiste una sola strategia di link building, essa infatti va studiata in modo personalizzato. Certo, esistono anche punti in comune che possono portare autorevolezza a molte tipologie di business nello stesso modo, ma la creazione di un profilo di back link efficace a nostro avviso deve essere più personalizzato possibile.
In ogni serp, Google analizza un comportamento comune alle pagine web che la compongono, andando a formare la classifica in base a chi rispetta quelle che sono per esso stesso le caratteristiche naturali per quella determinata keyword.
Se i sitiweb che sono presenti in una determinata serp, dunque ricevono ad esempio 10 backlink al mese, è ovvio che se il nostro sito ne riceve 100 tutti creati ad esempio nel primo mese dalla messa online, non stiamo rispettando quello che per l’algoritmo è il naturale evolversi di quel segmento di mercato. Una buona analisi dei backlink dei competitors ci può far evitare di essere considerati con la nostra strategia di link building degli spammer agli occhi dei motori di ricerca.
Sintetizziamo una miriade di aspetti nella parola forza. Il concetto è semplice, se i competitors che occupano la prima pagina di Google per una determinata keyword, hanno tutti backlink da domini con alto trust, tematici, contenuti nella parte testuale (body) della pagina web che li ospita, se le pagine che ospitano i backlink sono dedicate solo a quell’esclusivo dominio, se rispondono correttamente ed in modo ampio all’intenzione di ricerca degli utenti, se hanno contenuti pertinenti e rilevanti rispetto all’argomento trattato, sappiate che sarà difficile posizionarvi per quella keyword, sempre che non replichiate una strategia di link building simile a quella.
Quando parlo di quantità di backlink, parlo di nuovi backlink che nascono con la nuova e costante acquisizione provenienti da domini che precedentemente non erano presenti nel nostro profilo di backlink. Anche in questo caso, può essere un valido aiuto analizzare i competitors e cercare di crearne una quantità simile ma quel tantino più ampia e di qualità superiore che possa permetterci di superare i concorrenti.
per tipologia di backlink intendo :
• La tipologia del canale utilizzato
• Che caratteristiche hanno i backlink
Esistono molti canali sul web per ricevere link da altri siti come i social, forum, directory, bookmark, blog. Conoscere il profilo e la provenienza dei backlink dei competitors (e saperli analizzare) è sempre alla base di una buona strategia di acquisizione di link di ritorno.
Quando parliamo invece di quali caratteristiche deve avere un backlink, vogliamo dire che tipo di anchor text si è utilizzato, se il collegamento ipertestuale parte dalla pagina principale del dominio (la Home) o da una pagina secondaria, se è contenuto in un articolo oppure è posto in un footer o in un widget in sidebar etc etc. Ad esempio, per keyword come seo + nome città, visto che molti siti si sono posizionati con l’ inserimento del proprio link nel footer di siti trattati, in commenti di siti di competitors, con firme in forum e qualche article marketing, di certo non dovremmo scomodare un sito come wikipedia o un sito governativo per posizionarci tra le prime 10/15 posizioni per keyword del genere.
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