Il mondo della pubblicità e della promozione ci impone da anni sempre gli stessi modelli. I clienti sono ormai stanchi di vedere sempre le stesse immagini ed essere bombardati dai medesimi messaggi e sono talmente assuefatti da non prestare quasi più attenzione. Ecco allora che le aziende sono sempre alla ricerca di nuove forme di comunicazione e di promozione dei propri prodotti e servizi, per conquistare il cliente e vincere la sfida competitiva con i concorrenti. Da qui all’ideazione dei forme di marketing non convenzione il passo è davvero breve. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’introduzione del guerrilla marketing, del marketing virale, del buzz e dello street marketing, tutte forme di unconventional marketing che hanno sempre lo stesso scopo: sorprendere il cliente e incuriosirlo a tal punto da creare quell’effetto ricordo che sarà poi la carta vincente al momento della decisione d’acquisto. Ma che cos’è il marketing non convenzionale e quali sono i suoi vantaggi e svantaggi? Scopriamolo insieme nella guida che segue.
Che cosa si intende esattamente per marketing non convenzionale? Si tratta di una forma di comunicazione, pubblicità e promozione dei prodotti che mira a presentarli al grande pubblico in modo innovativo, alternativo alle solite forme pubblicitarie. All’interno di questo grande contenitore che è il marketing non convenzionale rientrano molte forme alternative di promozione come ad esempio la guerrilla marketing, lo street marketing, il viral marketing, tutte forme che sfruttano ambienti inusuali per la promozione del brand e dei prodotti e si basano su un elemento fondamentale del marketing non convenzionale, ossia il passaparola, anche definito con l’acronimo WOM cioè word-of-mouth. L’elemento stupore, infatti, si lega strettamente a quello del passaparola: chi vede in strada un’installazione pubblicitaria che incuriosisce ne parla con altri che a loro volta ne parleranno con altre persone, creando un funzionale effetto amplificazione. Tutto questo non farà altro che giovare al brand e aumenterà le sue quotazioni di vendita. Il marketing non convenzionale ha trovato nei nuovi media – in particolare il web e ovviamente i social network – un prezioso alleato per riuscire ad amplificare i propri effetti all’interno di una strategia di marketing sul web. Infatti quelli che possono essere considerati i punti di forza del marketing non convenzionale, ossia tanta creatività ma anche innovazione, effetto sorpresa e – perché no? – pure un pizzico di trasgressione, trovano la loro vetrina perfetta proprio sui social che danno a questi elementi una visibilità virale. Un ultimo ma non per questo meno importante anello del marketing non convenzionale possono essere considerati gli influencer e i trend-setter che proprio attraverso strumenti come Instagram e Facebook danno avvio al processo di WOM.
Abbiamo già visto come il marketing non convenzionale si basi sulla creatività e sullo stupore, due elementi che non necessariamente devono essere abbinati ad un elevato budget a disposizione. Nel corso del tempo sono molte le aziende, le organizzazioni e gli enti pubblici che sono ricorsi all’utilizzo del marketing non convenzionale per promuovere campagne o semplicemente prodotti e servizi. Un vero precursore del marketing non convenzionale può essere considerata l’azienda svedese Ikea che da anni utilizza questa tecnica affiancata alle campagne più tradizionali. Era il 2006 quando Ikea, nello stupore più totale di tutti i cittadini, lancio a New York la campagna “Everyday Fabulous Exhibit” allestendo con i suoi mobili angoli piuttosto trascurati e dimenticati della città come ad esempio le fermate della metro in periferia, invitando i passanti a rendere la città un pezzo della propria casa: un ottimo esempio di guerrilla marketing che ha davvero fatto scuola. Ma il marketing non convenzionale è sfruttato anche dagli enti pubblici che in questo modo cercano di sensibilizzare maggiormente le coscienze dell’opinione pubblica rispetto alle grandi e importanti cause umanitarie. Ad esempio per la giornata mondiale dell’acqua nel 2013, il ministero dell’ambiente del governo brasiliano ha utilizzato i lavandini dei bagni pubblici e dei centri commerciali, tappezzando ogni lavabo con l’immagine di un terreno eroso dalla siccità: un’immagine forte per far comprendere concretamente il rischio che si corre sprecando una preziosa risorsa come l’acqua. Il marketing non convenzionale può essere sfruttato anche dalle piccole aziende che non hanno grandi budget a disposizione: basta tanta creatività e voglia di stupire. Proprio come ha fatto uno studio dentistico che per promuovere i suoi servizi ha rivestito i pali della luce con un bel sorriso che mette in mostra i denti, su ognuno dei quali erano impressi i recapiti dello studio. Un’idea low cost che ha sfruttato la curiosità delle persone che, staccando i denti, portavano via i contatti del dentista, assicurando l’effetto ricordo al momento giusto.
Il marketing non convenzionale è quindi un modo per stupire e per creare curiosità nel potenziale acquirente, cercando in questo modo di accendere il desiderio di possesso. Ma il marketing convenzionale è davvero adatto ad ogni tipo di azienda? Innegabilmente i vantaggi del marketing non convenzionale sono davvero molti. Il primo e innegabile è sicuramente l’aspetto economico. Il marketing non convenzionale, infatti, non richiede necessariamente grossi investimenti economici ma solo creatività e innovazione. Questo rende l’unconventional marketing una tecnica che può adattarsi a tutte le aziende, anche quelle più piccole e con un minor budget per la comunicazione. Il fatto, poi, che il marketing non convenzionale sfrutti la potenza dei social network rende questa tecnica capace di raggiungere anche persone che non fanno necessariamente parte del proprio target di riferimento dell’azienda ma che possono rappresentare potenziali consumatori. Il marketing virale regala grande visibilità a tutti ma, allo stesso tempo, espone i brand e le aziende alle possibili critiche dei consumatori. I social network, infatti, hanno dato parola a tutti e ciò pone ogni azienda in una pubblica piazza, dove ognuno può criticare, indipendentemente dall’avere basi oggettive o meno per farle. Se ci si lancia nell’avventura del marketing non convenzionale, allora, si deve prendere in considerazione anche questo aspetto, preparandosi a replicare prontamente ad ogni eventuale critica o accusa. Un altro rischio del marketing non convenzionale è quello di stancare i clienti, alla ricerca di una sempre nuova e più grande sorpresa che possa stupirli. Non sono pochi i brand che sono caduti in questa trappola proponendo immagini troppo forti oppure poco comprensibili, con il risultato di allontanare i potenziali clienti dall’azienda.
Il marketing non convenzionale, dunque, può essere una formidabile arma di promozione del proprio marchio, a patto però di saper utilizzare correttamente tutte le tecniche e gli strumenti che l’unconventional marketing mette a disposizione. Il segreto forse è quello di mixare sapientemente le tecniche in un complesso piano di comunicazione che vede il potenziale cliente non più come soggetto passivo della pubblicità ma come partner per la conquista del mercato, creando un rapporto interattivo che lo renda protagonista. L’azienda che vuole sfruttare il marketing non convenzionale deve imparare il Think Different per distinguersi in maniera forte da tutti gli altri operatori di mercato, alla ricerca di uno stile unico e inconfondibile che faccia della guerrilla marketing un modo per attivare il buzz marketing e fidelizzare stabilmente la propria platea di clienti.
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